Mons. Giuseppe Nicotra (1909-1988)

Nacque il 17 luglio 1909 nel popolare quartiere dei Cappuccini. Orfano di guerra, fu allievo dei Salesiani nell’Istituto Domenico Savio. Fu tra i dIscepoli di di p. Giacomo Sagone, formatore di generazioni di studenti e apostolo dell’AC; questi lo convinse a entrare nel 1921 nel Seminario vescovile, allora retto dai Padri Lazzaristi francesi. Fu ordinato sacerdote il 26 maggio 1934 da mons. Bargiggia, di cui divenne segretario per qualche tempo. Prese parte attiva all’organizzazione del I Congresso catechistico diocesano del1936 e del III Congresso eucaristico regionale siculo del 1937. Fu professore in Seminario, vicario cooperatore della parrocchia S. Francesco di Paola a Caltagirone e canonico della Cattedrale dal 1946. Fondò e diresse il periodico «Vita» dal 1936 al 1941, anno in cui cessò la pubblicazione per un provvedimento del regime fascista, che gli ritirò anche la tessera di giornalista. Continuò a scrivere articoli su «Vita diocesana» e su «La Pagina del Seminario», mensile che raggiunse sotto la sua direzione la tiratura di 8.000 copie. Fu cappellano del XII Battaglione mitraglieri durante la seconda guerra mondiale. Impegnato nella pastorale giovanile, fu nominato consultore regionale degli Studenti di AC nel febbraio 1943, assistente ecclesiastico di zona degli Esploratori nel 1944, assistente diocesano della GIAC dal 1938 al 1949. Fu delegato vescovile per l’AC dal 1956 per oltre un decennio, rettore del Seminario dal 1953. Fu eletto vicario capitolare della diocesi nel 1963 e nel 1983 dopo gli episcopati di mons. Francesco Fasola e di mons. Carmelo Canzonieri, presidente della Commissione diocesana d’arte sacra, vicario generale dal 1970. Ebbe la passione per l’arte, la musica e il teatro. Fondò una tipografia e una libreria cattolica, si adoperò per la costruzione di un auditorium del Seminario, della sede del Seminario estivo nella Villa S. Bartolomeo donata dalla Sturzo. Trasmise ai suoi giovani e ai suoi seminaristi la passione per l’impegno sociale e politico ispirato ai principi cristiani, e per la stampa cattolica. Discepolo di don Luigi Sturzo, a cui portò sul letto di morte la benedizione del vescovo mons. Pietro Capizzi, si impegnò, superando ostacoli di ogni genere, per la traslazione delle sue spoglie mortali a Caltagirone, dove furono tumulate nell’appostito mausoleo nella chiesa del SS. Salvatore. Morì il 20 ottobre 1988 a Caltagirone.