
Una domenica speciale, quella appena passata, quando piazza Carafa e il sagrato della chiesa Madre sono diventati scenari inimmaginabili, dove preghiere, slogan e canti sono diventati un “unicum” per inneggiare alla pace e dire no ad ogni forma di violenze e guerre. Questo l’intento dell’Azione cattolica diocesana, che ha scelto la città esagonale per la “Marcia della pace”.
Di mattina, sul sagrato della chiesa Madre, un gruppo di giovani ha tenuto desta l’attenzione e l’allegria con canti inneggianti alla pace, mentre in piazza, tantissime persone, provenienti dai comuni del Calatino con bandiere e festoni, rispondevano alle sollecitazioni dei ragazzi animando la piazza. Prima della concelebrazione eucaristica, il vescovo, mons. Calogero Peri, ha detto: «Una bella manifestazione, perché parte dal basso e portata avanti dai bambini e dai giovani di Ac, perché sono loro che rappresentano il domani e porteranno avanti il mondo, per questo li ringrazio, perché lavorano in silenzio e questa giornata è il frutto del loro prezioso lavoro».
«Ringrazio – ha detto il sindaco Pippo Greco – per aver scelto la nostra città, per una manifestazione che inneggia alla pace e chiama a raccolta tutti per dire no alle guerre e violenze». «Lavoro nel carcere di Acireale – ha dichiarato Luciano Maugeri – e sono qua per testimoniare l’azione di Libera di Scordia e raccogliere fondi per il progetto Amunì per aiutare i ragazzi dai 16 ai 20 anni, per toglierli dal degrado e ridare loro speranza».
«Siamo soddisfatti dell’esito di questa manifestazione – ha dichiarato la presidente diocesana di Ac, Nella Risuscitazione – perché abbiamo coinvolto tutti, avevamo bisogno di far sentire la nostra voce e la presenza di Libera ha costituito il valore aggiunto della nostra azione». La marcia per le vie della città e le riflessioni pomeridiane, hanno concluso la manifestazione.
NUCCIO MERLINI