In attesa e colmi di speranza: l’Essenziale si è reso visibile

Mentre scrivevo questo articolo, riflettevo su un saggio di A. Clerici dal titolo L’Essenziale è visibile nel quale ci si sofferma sull’affermazione dell’apostolo Giovanni che dice di aver toccato e visto l’Essenziale, il Verbo venuto fra noi. Desidero, quindi, condividere il pensiero di questo autore e la notizia di un Fatto inaspettato, che però è storia: Dio si è fatto uomo! L’essenziale è invisibile agli occhi, dice la volpe al piccolo principe nel famoso libro di Saint-Exupèry. Lo ripetiamo spesso, il segreto è molto semplice. Ma non è semplice viverlo. Tante volte vediamo una persona: ne vediamo i difetti ricavandone impressioni nette, oppure non vediamo proprio nulla. Ma se a guardare è l’amore, ecco che l’essenziale risalta. Mi viene in mente lo sguardo di Gesù: quante volte passando ha visto, ma il suo vedere non è stato superficiale! Gesù – lo racconta il Vangelo di Matteo – vedendo le folle si commuove, e non lo fa per la gente affamata, Gesù va ben oltre! Il suo è un vedere che parte dal cuore per arrivare al cuore.
Ci sono, infatti, bisogni, ben più intimi e radicali, che originano i nostri problemi, le nostre ansie e quell’inquietudine che cerchiamo di mascherare con la superficialità e un’attività frenetica che non lascia spazio alla riflessione.
È così che le nostre commozioni restano in superficie e non raggiungono quella profondità che, potrebbe renderle feconde. Gesù invece, insegna a commuoverci per quell’essenziale che è invisibile agli occhi. Basta ascoltare quello che è accaduto a Bartimeo, cieco, che sta lungo la strada. Passa Gesù con molta folla. Il cieco si agita, urla. Gesù lo fa chiamare e lo guarisce ed egli si mette a seguirlo. La cosa che maggiormente mi colpisce, è il balzo in avanti del cieco che si mette in piedi, gettando via il mantello, per andare da Gesù. Molto strano, un cieco non è così sicuro di sé. Ma Bartimeo ci vede già! Vede già Gesù, perché ha visto con gli occhi della fede, prima che Gesù gli apra gli occhi del corpo.
I Vangeli sono attraversati da questa paradossale situazione: i ciechi vedono, mentre coloro che credono di vedere, perdono di vista proprio l’essenziale che fa la bellezza delle cose e delle persone. La famosa frase, della volpe, in fondo descrive perfettamente anche il panorama religioso dell’umanità: Dio resta l’Oggetto/Soggetto inarrivabile per gli occhi. Ebbene, questo panorama religioso e umano è stato stravolto e perturbato da una notizia che ha squarciato i cieli e ha modificato la terra, generando stupore e meraviglia, lo stesso stupore e meraviglia della notizia che “la vita si manifestò, e noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre e che si manifestò a noi”. Ma se il cuore umano è malato, come potrà vedere bene? Nessuna paura: per guarire il cuore dell’uomo, l’Essenziale si è reso visibile anche ai suoi occhi. Natale è questo Fatto! Natale è la notizia che questo Fatto è avvenuto, qui e ora; il Natale è una notizia che continua ad aver bisogno di ritornar fatto.  
Cari amici, non cerchiamo quindi, nel passato un improbabile Gesù. Cerchiamolo nel nostro presente, nel volto della moglie o del marito, del padre o della madre; nel volto di tanti bambini, nella persona malata o sola che aspetta di vedere un volto per cogliere i contorni di quel Dio-Essenziale che ha lasciato il cielo per abitare la terra. Cerchiamolo nella Chiesa, trama di rapporti entro i quali è stato gettato il nostro cuore umano. E se non abbiamo nemmeno un volto in cui specchiare il nostro, o delle mani in cui deporre le nostre, non scoraggiamoci. Stiamo in attesa e colmi di speranza. E in questa attesa, sii tu quel volto in cui un altro possa specchiarsi, apri tu le tue mani così che un altro possa stringerle. Auguri!

don Davide Paglia